Descrizione
Profilo organolettico:
Miele delicato e particolarmente gradevole sia al naso che al palato. L’analisi organolettica rivela che le componenti principali sono trifoglio alessandrino e sulla, essenze botaniche coltivate nell’areale dell’apiario in successione (prima sulla e poi trifoglio alessandrino) per produzioni foraggere. All’esame olfattivo è di debole intensità, florale di fiori freschi (violetta) con leggere note fruttate di frutta fresca e calde fini (vaniglia e cera d’api). Al palato l’aroma è di debole intensità caratterizzato dalla nota florale. Conferma, anche se in forma molto più blanda, ciò che si avverte al naso ma con una leggera prevalenza della nota calda (torrone). Appena percepibile una nota di frutta fresca (ananas). La persistenza è debole. Normalmente dolce e poco acido. Nell’originario stato liquido è limpido e di colore giallo dorato, avorio in quello cristallizzato. Naturalmente soggetto a cristallizzazione.
Conservazione
Conservare in luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce e da fonti di calore. Non adatto ai bambini di età inferiore ai 12 mesi.
Miele naturalmente soggetto a cristallizzazione con l’arrivo della stagione fredda. La cristallizzazione è il principale indicatore della genuinità del prodotto. Se un miele in inverno è allo stato liquido potrebbe aver subito un trattamento termico. Solo alcuni mieli, ad esempio quelli di acacia, castagno o melata, per le loro caratteristiche fisiche restano liquidi per più tempo. Il riscaldamento comporta una degradazione della qualità del prodotto poiché molte componenti minori, responsabili delle proprietà biologiche che distinguono il miele dalle altre sostanze di origine zuccherina, sono termolabili. Se proprio è necessario riportare il miele cristallizzato allo stato liquido, riscaldare il vasetto a bagnomaria. Oppure, se il miele è ancora allo stato liquido, conservare il vasetto in frigorifero. La temperatura compresa tra 0° e 5° C inibisce il processo di cristallizzazione.