Descrizione
Profilo organolettico:
Miele millefiori moderatamente complesso e strutturato caratterizzato da una ampia variabilità nettarifera dovuta ad una notevole biodiversità vegetale. Rovo, sulla, castagno e ailanto si spartiscono il profilo pollinico con quote pari a 25%, 20%, 16% e 15% per ognuna delle essenze botaniche. All’esame organolettico il miele è condizionato lievemente dalla presenza della melata. Al naso risulta di debole intensità, fruttato e può ricordare la passata di pomodoro. Al palato è di media intensità, decisamente più complesso rispetto alla componente olfattiva. Si possono apprezzare la nota di frutta trasformata (confettura) e in un secondo momento quella di frutta tropicale (litchi) e di thè alla pesca, caratteristiche organolettiche apportate rispettivamente dalla melata e dal nettare dell’ailanto o albero del paradiso. È poco dolce, leggermente acido e leggermente sapido. Di media persistenza. Nell’originario stato liquido è limpido e di colore medio scuro (ambrato). Naturalmente soggetto a cristallizzazione.
Conservazione
Conservare in luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce e da fonti di calore. Non adatto ai bambini di età inferiore ai 12 mesi.
Miele naturalmente soggetto a cristallizzazione con l’arrivo della stagione fredda. La cristallizzazione è il principale indicatore della genuinità del prodotto. Se un miele in inverno è allo stato liquido potrebbe aver subito un trattamento termico. Solo alcuni mieli, ad esempio quelli di acacia, castagno o melata, per le loro caratteristiche fisiche restano liquidi per più tempo. Il riscaldamento comporta una degradazione della qualità del prodotto poiché molte componenti minori, responsabili delle proprietà biologiche che distinguono il miele dalle altre sostanze di origine zuccherina, sono termolabili. Se proprio è necessario riportare il miele cristallizzato allo stato liquido, riscaldare il vasetto a bagnomaria. Oppure, se il miele è ancora allo stato liquido, conservare il vasetto in frigorifero. La temperatura compresa tra 0° e 5° C inibisce il processo di cristallizzazione.